“È ora”. Di fermare la guerra. Di raggiungere un accordo. Di porre fine al conflitto. Di fare la pace.

Lug 4, 2024 | Notizie

COMUNICATO STAMPA

L’evento del campo della pace si è svolto lunedì 1° luglio presso l’arena Menorah Mivtahim di Tel Aviv alle ore 18:00.


Il 1° luglio, una vasta gamma di 50 organizzazioni e individui impegnati nella costruzione della pace si sono riuniti per un evento speciale volto a rivitalizzare i movimenti pacifisti israeliani e palestinesi e ad amplificare la voce della pace. Circa 7.000 persone, tra cui ebrei, arabi e palestinesi, donne e uomini si sono riuniti in solidarietà a Tel Aviv e hanno chiesto di porre fine alla guerra, di raggiungere un accordo, di porre fine al conflitto e di fare la pace.

Il programma dell’evento comprendeva discorsi tenuti da famiglie in lutto, leader religiosi di diverse confessioni, attivisti per la pace, delegazioni di giovani, artisti, pensatori di spicco, scrittori, decisori politici e leader pubblici.

Maoz Inon, unimprenditore per la pace e uno degli artefici di questo evento, ha detto durante il suo discorso: “I miei genitori sono stati assassinati il 7 ottobre e per salvarmi ho intrapreso un viaggio sulla via della pace e della riconciliazione. La speranza non è qualcosa che perdiamo o guadagniamo, ma è qualcosa che creiamo insieme immaginando un futuro comune e lavorando per trasformarlo in realtà”.

Il dottor Thabet Abu Rass, co-direttore esecutivo di “The Abraham Initiatives”, ha detto nel suo discorso che “a causa della Nakba del 1948, avvenne una separazione tra la famiglia di mia madre e quella di mio padre. La famiglia di mia madre vive nei campi profughi di Gaza e dal 7 ottobre abbiamo perso 24 membri della famiglia. La guerra deve essere fermata ora, e la pace deve essere promossa con uguali diritti per entrambe le nazioni di questa terra!”.

Il Prof. Yuval Noah Harari, storico e scrittore di fama mondiale, ha affermato che “Ogni parte pensa che lo spazio appartenga solo a loro e che l’altra nazione non abbia il diritto di esistere in questo spazio. Il tentativo di eliminare interi popoli è ciò che alimenta il ciclo di sangue e terrore e la situazione sta peggiorando. Non è mai troppo tardi per fare ammenda. La guerra non è una legge di natura – è una scelta umana. È possibile scegliere diversamente e iniziare a fare la pace”.

Ayman Odeh, membro della Knesset, ha detto durante il suo discorso che “il nostro futuro in questa patria divisa dipende dal rafforzamento della nostra voce comune di fronte al dolore, ai traumi e ai disastri senza fine. Siamo qui per dire una verità chiara e inconfutabile: due nazioni vivono nell’amata e sanguinante terra comune ed entrambe meritano il diritto all’autodeterminazione”.

Durante il suo intervento, la dott.ssa Rula Hardal, attivista per la pace e amministratrice delegata di “Una terra per tutti”, ha affermato che “ognuno di noi ha una storia diversa e sogni diversi, paure e dolori diversi, opinioni e posizioni diverse e proveniamo da due gruppi nazionali diversi. Ma tutti abbiamo cose in comune e la più importante di queste è che condividiamo tutti lo stesso spazio tra il Giordano e il mare”.

Tra un discorso e l’altro, Achinoam Nini e la famosa soprano palestinese Nour Darwish hanno eseguito insieme la canzone “Today”; Yael Deckalbaum e Liane Haliva hanno cantato la “Preghiera delle Madri”. Dal palco sono state ascoltate anche “Manfas” eseguita dai rapper Saz e Oriya e un remake di “Song for Peace” eseguito da Shanan Street, Ayala Ingdasht e Safaa Hathot.

Un importante messaggio di sostegno ad alto livello è arrivato prima dell’evento attraverso una lettera scritta da S.E. Josep Borrell Fontelles, Alto Rappresentante e Vicepresidente della Commissione Europea. Nella lettera Borrell ha sottolineato la “piena solidarietà e il sostegno dell’UE” e il suo “incrollabile impegno per una pace duratura e sostenibile in Medio Oriente”, aggiungendo che “non c’è momento migliore di questo per fare la pace”.

A sostegno di questo appello sono stati organizzati altri eventi in diverse località del mondo, tra cui New York, Washington D.C., Boston, Los Angeles, Seattle, Oakland, Vancouver, Sydney e altre ancora.

Altre fonti:
– La scaletta dell’evento – link
– Momenti selezionati dell’evento in video con sottotitoli in arabo e inglese – link
– Foto selezionate in alta qualità – link
– Una copia della lettera di sostegno di S.E. Josep Borrell Fontelles – link

Per ulteriori informazioni, contattare

Tel. +972-508-683006

Sito web di It’s time: https://www.timeisnow.co.il/
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