[InfoPal News 5/9] – Lunedì 4 settembre, a Hebron, in Cisgiordania, le forze di sicurezza palestinesi hanno arrestato il noto attivista per i diritti umani, Issa Amro.
L’arresto è avvenuto in relazione a un post pubblicato da Amro su Facebook, in cui criticava l’ANP per la detenzione di un giornalista, avvenuta domenica, e chiedeva al presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, di dimettersi.
Abbas ha recentemente firmato un decreto legge contro “I crimini elettronici”, riducendo ulteriormente la già scarsa libertà di espressione dei Palestinesi sotto la legge palestinese. Tale decreto si ritiene voglia colpire il dissenso online contro l’ANP.
La nuova legge è stata molto criticata sia dai gruppi per i diritti in Palestina sia in giro per il mondo. Tale pratica di censura, seguita da arresti, è usata regolarmente da Israele contro i Palestinesi per i loro post nei social media.
Al coro delle critiche si è unita anche Luisa Morgantini che ha scritto questa lettera alle autorità palestinesi:
Al Presidente Mahmoud Abbas
Al Primo Ministro Rami Hamdallah
Al Governatore di Hebron Kamel Hameid
Stato di Palestina
Roma, 5 settembre 2017
Caro Presidente,
ti scrivo da persona impegnata e preoccupata per la giusta causa del popolo palestinese. Come sai, io sostengo e condivido la scelta fatta dal governo palestinese per una resistenza popolare nonviolenta come mezzo per combattere l’occupazione e la colonizzazione della Palestina da parte di Israele.
Sostengo anche l’OLP come legittimo rappresentante del popolo palestinese e le scelte fatte in Algeria nel novembre 1988.
Faccio parte della generazione che ha come obiettivo uno stato laico, libero e democratico.
L’arresto fatto dalla Preventive Security a Hebron di Issa Amro, un coraggioso leader di Giovani Contro gli Insediamenti, un attivista senza remore a Tel Rumeida ed Hebron, un vero patriota, uno che ha scelto la strada della resistenza popolare nonviolenta e che è un Difensore dei Diritti Umani riconosciuto a livello internazionale, è un atto che getta davvero un’ombra sullo stato della democrazia e della libertà di parola in Palestina.
Mi rendo pienamente conto delle difficoltà e della situazione contraddittoria in cui l’AP è costretta a vivere. Ma questo non giustifica l’arresto di Issa Amro per le sue critiche a certe azioni dell’AP o anche del suo Presidente. Per esser sincera, la mia preoccupazione non è solo per Issa Amro, ma per le azioni della Preventive Security che fanno davvero paura e sono un pericolo per la democrazia.
Ti chiedo di ripensare seriamente a tutta questa vicenda e spero che farai del tuo meglio perché Issa Amro sia rilasciato e possa continuare la sua lotta contro gli insediamenti e l’occupazione. Stai pur certo che niente mi impedirà di sostenere senza tregua la giusta causa palestinese, poiché, come ha detto Mandela, io credo che “noi non saremo liberi finché il popolo palestinese non sarà libero.”
Con i migliori saluti,
Luisa Morgantini
Già Vice-presidente del Parlamento Europeo
Presidente di AssopacePalestina