Tour italiano di due rappresentanti dell’Youth Against Settlement di Hebron
Il 25 Febbraio 2014 ricorre l’anniversario del massacro di palestinesi in preghiera, compiuto dal colono di Kiryat Arba, Baruch Goldstein, nella moschea della Tomba del Patriarca a Hebron. Risultato del massacro è stato un accordo tra Israele e l’ANP che lascia il controllo della città vecchia di Hebron sotto il controllo israeliano. Per la “sicurezza” dei coloni Shuhada Street è chiusa per auto e pedoni palestinesi. Da cinque anni ogni anno contemporaneamente alle manifestazioni che si tengono in Palestina si manifesta anche a livello internazionale affinché venga riaperta ai palestinesi la strada centrale della città.
Izzat KARAKI, 24 anni, nato a Hebron è nel gruppo da piu’ di cinque anni, una famiglia di militanti, di lavoro fa il fabbro. Izzat volontariamente con lo Yas, installa le reti e le barriere di ferro per difendere gli abitanti della città vecchia dagli assalti dei coloni ed è uno dei fondatori di una scuola materna, Sumud in Via Shuhada. Nel gruppo si occupa dei media. Ha subito spesso l’attacco dei coloni, un colono lo ha attaccato con spray al peperoncino, diverse volte arrestato dai soldati
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